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Other Minds and Hands: JRRT50

Nel tempo e nello spazio, nel gioco e nel fumetto

A cura di Roberto Di Meglio, Oronzo Cilli e Francesco Nepitello

Nel 1973 muore J.R.R. Tolkien, autore de Il Signore degli Anelli e de Lo Hobbit, creatore della Terra di Mezzo. In quegli stessi anni inizia, come mai prima d’allora, a concretizzarsi quel desiderio, quasi profetico, espresso nella sua lettera del 1951, che a da ad “altre menti e mani” la possibilità di “partecipare e contribuire” al mondo da lui creato, con “la pittura, la musica e il teatro”. E non solo in questi ambiti, come oggi sappiamo. (...)

In un percorso parallelo e strettamente intrecciato alla crescita dell’interesse dell’editoria ludica per Tolkien, un numero straordinario di artisti si è avvicinato, nei decenni passati, a luoghi e personaggi della Terra di Mezzo, rendendoli visibili e presenti agli occhi di lettori e giocatori. Tolkien stesso aveva già tratteggiato con i suoi pennelli e le sue matite, oltre che con le parole, la sua creazione, in un incontro di suggestioni letterarie e visive che restituiva l’immagine di un mondo mitico, “fresco e cristallino” come lui stesso lo descrive nella lettera già citata, eppure perfettamente delineato nella sua geografia, nelle sue lingue, nella sua storia. Nel corso degli anni, il fascino di quel mondo, inesistente eppure così reale, ha catturato l’immaginazione e stimolato molti brillanti artisti a dargli vita con le proprie risorse creative, proprio come Tolkien aveva sognato. L’industria del gioco - in primis quella del gioco di ruolo, con le sue necessità di copertine di impatto, illustrazioni di personaggi e creature, carte geografiche - è diventata un immenso laboratorio di talenti artistici dediti a costruire l’immagine della Terra di Mezzo. (...)

Cinquant’anni dalla morte di Tolkien, cinquant’anni di storia del gioco e dell’illustrazione, che abbiamo cercato di sintetizzare in un percorso che mettesse fianco a fianco “ieri” e “oggi”, arte e game design, in decine di opere tutte ispirate dallo stesso grandissimo amore e reverenza per l’opera di J.R.R. Tolkien. (...)

La Terra di Mezzo con i suoi abitanti e le epiche storie che in essa si muovono vivono fervidamente nell’immaginazione di milioni di lettori. Allo stesso tempo, il suo mondo secondario rappresenta un’inesauribile fonte d’ispirazione per ogni forma d’arte, fumetto compreso. Artisti, illustratori, sceneggiatori che nel tempo hanno attinto, e ancora lo fanno, dalla sua scrittura, così puntuale e ricca di dettagli, anche in quelle pieghe dove le storie sembrano solo accennate o sussurrate, sono influenzati dal mondo di Tolkien, una sub-creazione credibile con personaggi lontani dagli stereotipati supereroi, chiamati a vivere epiche trame. (...) Dopo la scomparsa di Tolkien, le parodie, i fumetti e gli adattamenti delle sue opere si sono susseguiti senza sosta, contribuendo a far rivivere, in chiave diversa, il mondo secondario spesso definito fantasy, etichetta che probabilmente non avrebbe trovato il suo consenso, mentre sarebbe meglio collocarlo nella tradizione letteraria dei poemi epici come il Beowulf o l’Orlando furioso dell’Ariosto. Non a caso, nel recensire la prima edizione della Compagnia dell’Anello, C. S. Lewis scrisse: “Se l’Ariosto lo rivaleggiasse in invenzione (in effetti non lo fa) gli mancherebbe comunque la sua eroica serietà.” Tolkien ha anche guadagnato il suo posto nel vasto universo del fumetto e lo ha fatto grazie agli adattamenti e alle parodie delle sue principali opere, Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, alle innumerevoli citazioni tolkieniane e, in alcuni casi, fungendo “da protagonista” egli stesso.

Luogo: Palazzo delle Esposizioni - Lucca