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Amélie Fléchais

Sentieri smarriti, sentieri ritrovati

a cura di Roberto Irace

Character designer, animatrice, illustratrice, fumettista, autrice… sono alcune tra le tante anime di Amélie Fléchais. Francese, classe 1989, sarà per la prima volta a Lucca Comics & Games con la più grande mostra a lei dedicata, la prima in Italia, un’esposizione che contiene tavole estratte dai suoi primi lavori autoriali come Il sentiero smarrito e Lupetto Rosso, L’uomo Montagna, realizzato con Séverine Gauthier e la pluripremiata opera Le Guerriere della Valle, realizzata con Jonathan Garnier (tutti editi in Italia da Tunué). Una serie di storie per ragazzi, che sussurrano anche agli adulti. Un affresco sul crescere e sul divenire con fiabe capovolte, le prime avventure, la natura che si ribella alle brutture dell’uomo: sono solo alcuni dei temi che l’autrice affronta nelle sue opere piene di poesia. Opere che, partendo dal media del fumetto, sono anche caratterizzate da una forte impronta illustrativa e di animazione. Il tutto accompagnato da illustrazioni personali inedite e alcuni degli studi di personaggi, sfondi e ambienti fatti per film come La canzone del mare (Cartoon Saloon), Onward (Pixar) e Trolls (Dreamworks).

Come racconta nell'intervista pubblicata nell’Artbook delle Mostre: “Sono dodici anni che lavoro nel settore dell’editoria come autrice e nel cinema di animazione come artista concettuale/bozzettista e scenografa. Non sfuggo ai luoghi comuni sulle disegnatrici: da quando mi hanno messo una matita in mano non l’ho più lasciata e sin dalla più tenera infanzia ho sempre voluto fare un lavoro che avesse attinenza con il disegno.

Durante l’adolescenza esitavo tra il disegno di moda, l’illustrazione e l’animazione, poi mi sono resa conto che avevo veramente voglia di raccontare delle storie. Mi sono dunque orientata innanzitutto verso degli studi di fumetto alle Belle Arti di Angoulême, ma non mi hanno del tutto convinta. In seguito, ho deviato verso gli studi di cinema d’animazione presso la scuola ESAAT di Roubaix dove mi sono diplomata.

Mi piaceva molto il cinema d’animazione ma è un medium che richiede moltissime ore di lavoro anche solamente per un minuto di film, mi sentivo dunque un po’ frustrata per non riuscire a raccontare le mie storie con più rapidità. Così, ho continuato a studiare e nello stesso tempo a disegnare storie a fumetti da autodidatta, che pubblicavo in un blog. Questi fumetti sono stati notati da un editore (Jonathan Garnier), che mi ha contattato durante i miei studi. Una volta ottenuto il diploma di animazione per il cinema ho finalmente iniziato a lavorare nel mondo dei fumetti, alternando in seguito questa attività con progetti nel cinema d’animazione da libera professionista.” Per spiegare il connubio tra animazione, fumetto e mondo dell’illustrazione per ragazzi, aggiunge: “Credo che questo sia dovuto alle mie fonti di ispirazioni. Durante i miei studi e ancora adesso sono stata enormemente in influenzata da autori come Jiří Trnka [il maggior esponente della scuola cecoslovacca di animazione con pupazzi, NdR], Alice & Martin Provensen [pluripremiata coppia di illustratori per ragazzi statunitensi, attiva dal secondo dopoguerra, NdR] e ovviamente Hayao Miyazaki. Adoro la dualità delle loro opere, che mescolano un universo onirico “infantile” con storie a volte cupe e tematiche più adulte. Avevo voglia di ritrovare questa dicotomia nel mio lavoro.”

L’autrice sarà ospite di Lucca Comics & Games 2023, in collaborazione con Tunué.

Luogo: Palazzo Ducale - Lucca