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Akab

Qui non esiste morale

a cura di Carlotta Vacchelli

Gabriele di Benedetto, AkaB (1976-2019), esprimeva, nella ricerca artistica e nell’instancabile attività professionale, tensioni discordi, pulsioni centripete, dinamiche contraddittorie.

Lo raccontano le tante voci attive nei diversi mestieri del fumetto che hanno contribuito al progetto AkaB: Qui non esiste morale: illustratori, sceneggiatori, animatori, editori, grafici, organizzatori di festival, collezionisti, galleristi, curatori e altri promotori, più o meno visibili, della Nona Arte lo ricordano come personalità chiave nella fase più recente della storia del fumetto italiano e internazionale. Chi si sofferma sulla moltitudine di esperienze cui AkaB ha dato impulso e struttura, chi ne ricorda la traboccante inquietudine creativa, chi ne coglie il costante trasformarsi attraverso tecniche, stili, media di erenti, rimanendo, nella sperimentazione, sempre fedele alla propria ispirazione: l’analisi - esplicita, ma mai compiaciuta, disperata perché votata al disincanto senza patetismi, cinica e delicata a un tempo - della dolorosa, instabile moltitudine delle forme che compongono la nostra interiorità. (...)

In omaggio al mantra ossessivamente ripetuto in Monarch, controverso progetto espositivo che AkaB ha curato in vita (Bilbolbul, 2014), la mostra AkaB: Qui non esiste morale propone una selezione di opere tese a fornire un quadro di insieme dell’estetica di AkaB descritta nei termini di cui sopra, nel vivo desiderio di agire con cura e delicatezza, offrendo una prospettiva motivata sulla base di ricerche sul campo e interpretazioni accurate del lavoro di un autore la cui perdita non ha precluso un importante lascito. A questo proposito si propone un percorso espositivo organizzato in sei sezioni tematiche. In omaggio al progetto Stigma iniziato dal fumettista e assorbito dalla casa editrice Eris, Stigmate è dedicata ai corpi del fumetto di AkaB, in particolare all’estetica splatter che caratterizza diverse delle scene di morte e tortura che gremiscono la sua opera; Claustrophobia offre una visione episodica sulle vedute (architetture, panorami, interni) che costituiscono lo sfondo delle vicende, come nella storia breve della pubblicazione collettiva Dylan Dog Color Fest #16 (Bonelli, 2016); incentrata sul disegno erotico, ricorrente nell’estetica di AkaB, Are you lonesome tonight? omaggia il brano di Elvis Presley di cui l’autore ha curato l’omonimo adattamento a fumetti; Dummies pone l’accento sulle interpretazioni in stile AkaB di icone pop che punteggiano diversi lavori, da cataloghi di vignette interamente dedicate (Pop Guerrilla, Sputnik, 2019), all’influenza del fumetto mainstream che emerge in altre opere (per esempio, Non un atomo, Sputnik, 2019); il titolo si richiama al gruppo Dummy (let. “pupazzo”), co-fondato dall’autore nel 2012; bisticcio linguistico che, da un lato, evoca la parola “amore” e, dall’altro, si richiama all’opera Morgue (In your face, 2014, letteralmente “obitorio”), Amorgue raccoglie le illustrazioni, tavole e vignette più scopertamente sentimentali, nel connubio dominante con l’espressione di pulsioni di morte; infine, Mica è facile, raggruppa i diversi autoritratti di AkaB, come personaggio/alter-ego autoriale, traendo il titolo da un’iconica vignetta autobiografica pubblicata nel citato Pop Guerrilla. Due padiglioni a carattere editoriale e formale, a corollario delle tavole originali, espongono una selezione dei numerosi progetti collettivi avviati dall’autore, come riviste, fanzine ed etichette editoriali: dalle prime edizioni di riviste che hanno visto la partecipazione diretta dell’autore, alle collaborazioni per cui AkaB ha curato esclusivamente ideazione e sceneggiatura, a dando il disegno ad altri autori, come Officina Infernale, Squaz, Cammello, Spugna, Dario Panzeri, Alberto Ponticelli.

Luogo: Palazzo Ducale - Lucca