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Mostra - One Year in the Forgotten Realms

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Baldur’s Gate III è una lettera d’amore alla tradizione di Dungeons & Dragons, è un dare forma agli immaginari fantasticati da milioni di persone in tutto il mondo nelle serate con gli amici attorno al tabletop creato nel lontano 1974.

Un’attesa lunga cinquant’anni ha dato vita a una rielaborazione videoludica - e non a un semplice adattamento - in grado di segnare una tappa fondamentale di crescita per il linguaggio dei videogiochi. Dall’incontro nel 2016 in una fredda taverna di Seattle tra i belgi Larian Studios, all’epoca al lavoro su Divinity: Original Sin 2, e il management dell’universo D&D, sarebbe nato dopo 7 anni il gioco di ruolo che ha riscritto i canoni del genere e alzato l’asticella in seno al mondo dei videogiochi. 

La mostra allestita nella cappella di San Franceschetto restituisce ai visitatori alcune delle tavole digitali, spesso afferenti alla fase di concept e preproduzione, che segnano gli immaginari visivi del Game of the Year 2023, con una particolare attenzione all’arcipelago dei personaggi che, grazie alla loro profondità estetica e caratteriale, hanno contribuito al successo di questo capitolo divenendo oggetto di cosplaying e narrazioni transmediali anche grazie allo straordinario lavoro di interpretazione attoriale affidata ad artisti come Neil Newbon (Astarion) e Jennifer English (Shadowheart) o ancora la voce narrante affidata ad Amelia Tyler.